La pubblicazione in Gazzetta della cosiddetta manovrina fiscale (legge n. 96/2017) ha sancito l'ennesima modifica al Testo Unico per l’Edilizia, nella parte relativa alla definizione di restauro e risanamento conservativo.
La misura potrebbe placare il caos sollevato negli Uffici tecnici comunali dopo la sentenza n. 873/2017, con cui la Cassazione ha escluso la possibilità che gli edifici situati nei centri storici, dopo il restauro, possano trasformarsi in alberghi o residenze di lusso.
Nella suddetta sentenza, la Cassazione si è pronunciata affermando che il cambio di destinazione d’uso è qualificabile come un intervento di ristrutturazione pesante, per il quale è necessario il permesso di costruire.
Per scongiurare il rischio abbandono e degrado dei palazzi storici ed evitare il caos negli Uffici Tecnici, il legislatore in sede di conversione del D.L. n. 50/2017 ha introdotto l'art. 65 bis che sostanzialmente, modificando l’articolo 3, comma 1 lettera c) del Testo Unico dell’edilizia, riscrive la definizione di "interventi di restauro e risanamento conservativo", aprendo la strada ai cambi di destinazione d'uso, purché compatibili con gli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo edilizio e con le previsioni dello strumento urbanistico generale e dei relativi piani attuativi.
In tal modo, con questa nuova definizione di interventi di restauro e risanamento conservativo, si apre alla possibilità di concedere il cambio di destinazione d’uso anche all'interno dei centri storici tramite la presentazione di CILA o SCIA. In pratica, diventa possibile cambiare la destinazione d’uso nell'ambito di un intervento di restauro e risanamento conservativo.
Bisogna comunque considerare il fatto che Stato e Regioni hanno una competenza legislativa concorrente in materia di urbanistica. Il D.lgs 222/2016 "SCIA 2" (contenente la tabella che, in corrispondenza di ogni lavoro riporta il titolo abilitativo da presentare) stabilisce che, salvo diversa normativa regionale, il cambio di destinazione d’uso richiede il permesso di costruire. Per chiudere definitivamente il cerchio bisognerebbe tenere conto di questa ridefinizione anche nella tabella di sintesi del Decreto Scia 2. Di contro la palla passa alle Regioni, le quali devono necessariamente prendere una posizione a riguardo.
Mettiamo a disposizione per il download il nuovo Testo Unico Edilizia coordinato ed integrato con le nuove modifiche introdotte dalla Legge 96/2017. La modifica viene recepita dinamicamente anche in Sicilia, secondo quanto stabilito dalla L.R. 16/2016.
DOWNLOAD D.P.R. 380/2001 - Testo Unico Edilizia Aggiornato Rev. Luglio 2017
DOWNLOAD D.P.R. 380/2001 Sicilia - Testo Unico Edilizia Sicilia Aggiornato Rev. Luglio 2017